Il glaucoma è una malattia che colpisce il nervo ottico ed è dovuto principalmente all’aumento della pressione endooculare dell’umore acqueo, liquido presente nella camera anteriore, prodotto a livello del corpo ciliare e riassorbito dal trabecolato. Il glaucoma si può classificare in queste principali tipologie:

  • glaucoma cronico ad angolo aperto;
  • glaucoma acuto ad angolo chiuso;
  • glaucoma congenito;
  • glaucoma secondario.

CAUSE

La retina trasmette i raggi luminosi che colpiscono l’occhio al cervello attraverso il nervo ottico, costituito da milioni di fibre nervose da cui passano le informazioni relative ad ogni impulso percepito dall’intero campo visivo.
L’aumento della pressione endoculare danneggia irreversibilmente le fibre ottiche che smettono di passare gli impulsi al cervello, compromettendo sempre di più la vista sino ad arrivare alla totale cecità.

Cerchiamo di capire le cause che determinano le varie tipologie di glaucoma:

  • glaucoma cronico ad angolo aperto (la forma più comune) è causata da piccoli depositi che ostruiscono il sistema trabecolato di deflusso dell’umore acqueo;
  • glaucoma acuto ad angolo chiuso, dove l’umore acqueo non riesce a raggiungere il sistema trabecolato perché l’iride si addossa lentamente alla cornea fino ad ostruirne completamente il passaggio. Alle volte questo tipo di ostruzione, in pazienti predisposti, è causata dal dilatarsi della pupilla che provoca così un attacco di glaucoma acuto;
  • glaucoma congenito, nel quale il sistema di deflusso dell’umore acqueo è imperfetto fin dalla nascita;
  • glaucoma secondario, cioè conseguenziale a patologie come il diabete o ad effetti collaterali di alcuni farmaci o ancora infiammazioni, emorragie o tumori che colpiscono l’apparato visivo.

SINTOMI

Il glaucoma danneggia dunque le fibre del nervo ottico creando così nel campo visivo delle zone buie chiamate scotomi, che rappresentano appunto il danno funzionale. Inizialmente gli scotomi sono piccoli, periferici e non disturbano la vista centrale, ma progressivamente si ingrandiscono fino ad invadere l’intero campo visivo causando un’irreversibile cecità.
Le varie forme di glaucoma si manifestano con sintomi diversi:

  • il glaucoma cronico ad angolo aperto progredisce lentamente in modo asintomatico presentando difficoltà visiva già quando il nervo ottico è compromesso;
  • per il glaucoma acuto ad angolo chiuso si ha l’offuscamento della vista, la percezione di aloni intorno alle fonti di luce, intenso dolore oculare, nausea e vomito;
  • nel glaucoma congenito i genitori del bambino possono notare un’eccessiva lacrimazione, un’accentuata sensibilità ed insofferenza alla luce, un ingrossamento anomalo del bulbo oculare e opacità della cornea.

TERAPIA

Il glaucoma può colpire chiunque, in particolar modo quando si hanno fattori di rischio: età avanzata, traumi oculari, ereditarietà, diabete, miopia, ipertensione sistemica e chi è sottoposto a prolungate terapie cortisoniche.
Effettuare una visita oculistica preventiva e di controllo nei primi anni di età e superati i 40 anni è consigliabile per escludere l’insorgere di patologie oculari, che molto spesso possono essere asintomatiche e rivelarsi solo quando hanno già provocato gravi danni all’apparato visivo.
Il medico oculista, dopo aver effettuato gli esami diagnostici necessari per il delinearsi di una diagnosi precisa (tonometria, pachimetria, OCT del nervo ottico, campimetria computerizzata) può prescrivere una cura farmacologica di beta-bloccanti (in genere collirio) o analoghi delle prostaglandine e inibitori dell’anidrasi carbonica, da assumere a vita, in grado di ridurre e stabilizzare la pressione endoculare. A seconda della diagnosi, si può intervenire anche con applicazioni di laserterapia.
Qualora queste terapie si rivelassero insufficienti ed inefficaci si può intervenire chirurgicamente ricostruendo artificialmente il canale che permette il normale deflusso dell’umore acqueo.